Sabotaggio ai Menu Disney: Ex Dirigente Scatena il Caos e Mette a Rischio la Sicurezza dei Clienti
Scandalo in Disney: Ex Dirigente Sabota il Sistema dei Menu dei Ristoranti
In un episodio che ha scosso uno dei colossi dell’intrattenimento, un ex dirigente Disney si trova al centro di un grave scandalo dopo aver manipolato le informazioni sui menu dei ristoranti del parco. Questo comportamento ha non solo causato disordine operativo, ma ha anche messo a rischio la salute dei clienti.
L’individuo, precedentemente responsabile della produzione dei menu per i ristoranti di Disney, è stato licenziato a giugno 2024 per motivi non del tutto chiariti, descritti genericamente come “cattiva condotta.” Dopo il licenziamento, l’ex manager non ha ricevuto risposte ai suoi quesiti riguardanti il termine del suo contratto, portandolo a presentare un reclamo all’EEOC per presunto trattamento ingiusto. Le sue azioni successive, però, hanno rapidamente accentuato la gravità della situazione, provocando l’intervento dell’FBI.
Utilizzando le credenziali non ancora disattivate, l’ex dirigente ha accesso al sistema di gestione dei menu, apportando modifiche bizzarre come la conversione dell’intero testo in “Wingdings”. Questa modifica ha reso i menu indecifrabili, bloccando il sistema e causando gravi ritardi nelle operazioni quotidiane del parco, fino a quando la situazione non è stata ripristinata tramite i backup.
Oltre a ciò, il responsabile ha manipolato i codici QR, reindirizzandoli verso siti esterni con contenuti politicamente sensibili, e peggio ancora, ha alterato deliberatamente le informazioni sugli allergeni nei piatti, indicando erroneamente alcuni come privi di allergeni, come le arachidi. Fortunatamente, non ci sono conferme che queste informazioni errate siano arrivate ai clienti.
Le indagini hanno inoltre rivelato che lo stesso autore degli atti ha creato uno script che ha lasciato diversi dipendenti Disney senza accesso ai loro account, inserendo ripetutamente password errate. I documenti trovati nel computer dell’ex dirigente includevano dati sensibili di altri impiegati, aggravando ulteriormente la sua posizione legale.
L’arresto è avvenuto il 24 ottobre 2024, con l’impiegato ora a rischio di una condanna che potrebbe estendersi fino a 15 anni di carcere, secondo il Computer Fraud and Abuse Act. La vicenda pone in rilievo l’importanza critica di gestire e monitorare accuratamente le credenziali dei dipendenti, specialmente dopo il loro congedo, per prevenire simili violazioni di sicurezza.
Nel campo della cyber security, questo caso rappresenta un esempio drammatico e rivelatore delle potenziali vulnerabilità interne che possono manifestarsi anche in organizzazioni apparentemente ben protette. È vitale che le aziende adottino politiche di sicurezza più stringententi e monitoraggio continuo delle attività interne, per evitare che disaffezioni o rancori personali si tramutino in minacce alla sicurezza sia dell’azienda che dei suoi clienti.
Cyber Net Now
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