Intelligenza Artificiale sul Campo di Battaglia: Innovazioni e Dilemmi Etici nell’Uso Militare della AI Cinese
L’emergere dell’intelligenza artificiale ha portato a innovazioni significative in molti campi, ma la sua applicazione nel settore militare solleva questioni etiche e strategiche particolarmente delicate. Recentemente, è stato rivelato che istituti di ricerca cinesi affiliati all’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) stanno sviluppando strumenti AI avanzati per applicazioni di difesa e polizia, utilizzando come fondamento il modello Llama 2 di Meta, precedentemente disponibile nel pubblico dominio.
Il modello Llama 2, trasformato nell’AI militare denominata ChatBIT, ha mostrato capacità di dialogo e analisi di intelligence a livelli paragonabili a quelli di ChatGPT-4 di OpenAI. Gli scienziati cinesi di tre istituzioni diverse, tra cui l’Accademia delle Scienze Militari del PLA, hanno adattato questo modello per rispondere specificamente a domande legate alle operazioni militari, ottimizzandolo per supportare decisioni operative cruciale. Nonostante al momento contenga solo 100.000 registrazioni di dialoghi militari, è previsto un ulteriore sviluppo per utilizzare ChatBIT in ambiti come la pianificazione strategica e il supporto decisionale del team.
In parallelo, l’uso di AI viene esteso anche alla sicurezza interna, con modelli simili al Llama utilizzati per affinare le strategie di analisi di dati necessari alla polizia. Questi sviluppi sono stati evidenziati da PLA Daily, una pubblicazione statale, che ha descritto il potenziale dell’AI nel migliorare lo sviluppo delle armi, le simulazioni di combattimento e l’efficienza nell’addestramento militare.
Queste attività mettono in luce come l’accesso a tecnologie avanzate possa essere sfruttato per colmare le lacune tecnologiche, come nel caso della società AVIC, che ha usato Llama 2 per sviluppare strategie di contromisure elettroniche.
Meta, da parte sua, pur offrendo libero accesso ai suoi modelli AI, pone restrizioni sull’utilizzo di queste tecnologie in contesti di guerra, intelligence o nucleare. Tuttavia, la natura aperta di questi modelli rende complessa l’applicazione delle restrizioni.
Questa situazione solleva interrogativi significativi sulla governance e il controllo delle AI in ambiti critici. Con la crescente diffusione di tecnologie come l’AI, diventa imperativo un dialogo internazionale sulle norme etiche e le regolamentazioni, per garantire che l’evoluzione dell’intelligenza artificiale si muova in direzioni che favoriscano la pace e la sicurezza globale, piuttosto che nuove forme di conflitto.
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