Intelligenza Artificiale Incontra la Fede: l’Esperimento Visionario nella Cappella di Lucerna
Intelligenza Artificiale e Spiritualità: L’Esperimento della Cappella di Pietro a Lucerna
In un angolo storico di Lucerna, Svizzera, la Cappella di Pietro, un edificio dal ricco passato, si è trasformata recentemente in un laboratorio di alta tecnologia. Qui è stato realizzato un progetto pionieristico denominato Deus in Machina, dove un’intelligenza artificiale (AI) ha preso le sembianze digitali di Gesù, dialogando con i visitatori in ben 100 lingue diverse. La collaborazione tra la cappella e un laboratorio universitario di realtà virtuale ha permesso l’installazione di questo sistema avanzato all’interno di un confessionale, dove tradizionalmente un sacerdote avrebbe ascoltato i fedeli.
Un dialogo non convenzionale
Il sistema, nonostante fosse situato in un confessionale, non era inteso per la confessione religiosa tradizionale, ma piuttosto per un’esplorazione dialogica, mantenendo l’anonimato e senza scambio di dati personali. Durante i due mesi di sperimentazione, oltre mille visitatori, inclusi numerosi turisti dall’Estremo Oriente, si sono avvicinati all’avatar per porre domande, con il 66% di loro che ha descritto l’esperienza come profondamente spirituale.
Le reazioni sono state variabili: alcuni hanno trovato le risposte dell’AI stimolanti e sorprendentemente profonde, altri le hanno criticate per la loro superficialità e un’aria di cliché. Importanti esponenti delle comunità religiose hanno espresso preoccupazioni riguardo l’utilizzo di simboli sacri in questo contesto.
Rischi e benefici dell’AI in contesti sacri
I curatori del progetto hanno assicurato che il sistema era stato ampiamente testato prima del lancio ufficiale, ma hanno ammesso l’impossibilità di controllare completamente le risposte generate dall’AI. La questione della piena aderenza ai principi religiosi rimane aperta, con il rischio che l’intelligenza artificiale possa produrre interpretazioni non allineate agli insegnamenti ufficiali.
Conclusione: Orientare la tecnologia verso una nuova comprensione spirituale
Nonostante le polemiche, l’esperimento Deus in Machina ha dimostrato un crescente interesse verso modalità innovative di engagement religioso. Gli sviluppatori del progetto ritengono che tali tecnologie possano diventare efficaci strumenti di dialogo e comprensione della fede, aprendo nuove strade per l’approfondimento spirituale e intellettuale.
Riflettendo su queste dinamiche, emerge chiaramente come la tecnologia, applicata con sensibilità e rispetto, possa offrire nuove prospettive nel campo della spiritualità e del dialogo interreligioso. Questo potrebbe segnare l’inizio di una nuova era in cui la fede e l’AI si incrociano, portando a una comprensione più ampia e inclusiva del sacro.
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