Attacchi Informatici al Vaticano: una Chiamata al Rafforzamento delle Difese Digitali
Nell’era digitale, la sicurezza informatica è diventata una priorità assoluta per enti governativi, aziende e organizzazioni di ogni tipo. Anche il Vaticano, con i suoi preziosi dati e la sua rilevanza globale, non è esente da minacce. Recentemente, il sito web del Vaticano è stato oggetto di un presunto attacco informatico che ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle sue infrastrutture digitali.
Il 19 novembre, gran parte del sito web del Vaticano è andato offline e è rimasto inaccessibile per alcuni giorni in diverse parti del mondo. Sebbene non sia stata confermata ufficialmente l’origine dell’interruzione, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha suggerito che gli eventi potrebbero essere attribuibili a un attacco informatico, data l’elevata quantità di traffico anomalo rilevata sui server.
Esperti del settore concordano che i sintomi osservati sono compatibili con un attacco DDoS, una tattica comune utilizzata dai cyberattaccanti per sovraccaricare i server con richieste fittizie e renderli non operativi. Anche se l’identità degli aggressori resta incerta, non è la prima volta che il Vaticano si trova nel mirino di attacchi informatici politicamente motivati.
Nel passato, il Vaticano è stato bersagliato da entità come Anonymous e il gruppo RedDelta, con quest’ultimo presumibilmente supportato dal governo cinese. Questi attacchi sono stati interpretati come tentativi di influenzare o protestare contro le decisioni e le posizioni politiche della Santa Sede.
Dati i ripetuti incidenti, nel maggio 2023 un gruppo di esperti cattolici in sicurezza informatica, guidato dall’ex funzionario del DHS Charles Brooks, ha esortato il Vaticano a stabilire un’entità dedicata alla sicurezza cyber, evidenziando l’esigenza di rafforzare le difese digitali della Chiesa.
Anche Andrew Jenkinson, CEO di CIP, una società britannica di sicurezza informatica, ha sottolineato la vulnerabilità dei server vaticani, con segnalazioni di insicurezza che persistevano già dal 2020. Il DNS del Vaticano, in particolare, è stato indicato come esposto, mostrando una significativa carenza nelle misure di sicurezza adottate.
I recenti eventi mettono in luce l’importanza crescente della cyber security per organizzazioni di ogni dimensione e tipo. Per il Vaticano e simili entità con grande impatto e visibilità internazionale, il potenziamento delle infrastrutture di sicurezza diventa non solo una misura preventiva, ma un’esigenza urgente per garantire la protezione delle informazioni e la continuità delle operazioni.
Con l’evoluzione continua delle tecniche di attacco, l’implementazione di strategie di sicurezza avanzate e specifiche diventa cruciale. In questo contesto, l’attenzione al dettaglio e l’anticipazione delle mosse degli avversari possono fare la differenza per salvaguardare dati critici e infrastrutture vitali da minacce sempre più sofisticate.
Cyber Net Now
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